Se niente importa, non c'è più niente da salvare

sabato 30 ottobre 2010

Ponyo

Vedere Ponyo con degli amici cari scalda il cuore.
Perciò grazie di essermi accanto, nonostante il mio umore, nonostante le occhiaie e la scarsa loquacità.
Grazie per avermi fatto conoscere quel genio di Miyazaki, amo la sua poesia e le sue storie, semplici eppure piene fino all'orlo di bellezza.
Ponyo è un cartone animato per bambini e per adulti, che parla di rispetto e di amore, anche tra chi è diverso.
E di accettazione dell'altro, di scoperta e di coraggio.
Bellissimo.

giovedì 28 ottobre 2010

Freddo



Stamattina sono stata ad Aosta, un freddo boia.
1 grado, ero assolutamente impreparata.
Alla riunione, al freddo e a tutto questo mondo da affrontare da sola.
Mi sono fermata a prendere un caffè in un bar/negozio e ho visto la mocetta (addio!), il lardo( mai piaciuto) e le tegole ( i biscotti tipici).
Cento anni fa avrei fatto la scorta di prodotti tipici da portare a casa e condividere.
Oggi, li guardavo e bevevo il mio caffè. Era ristretto.

domenica 24 ottobre 2010

Si paga al casello

Nel viaggio Torino -Milano, a parte la noia e i soliti lavori eterni in corso, la parte più difficile è superare il casello di Novara.
Dopo Novara, si è arrivati a Milano.
Se si supera l'autogrill a ponte, bom, sei arrivato.
Quando avevo il fidanzato a Milano, Novara mi sembrava un'inutile tappa nel corso dell'autostrada.
Ora che andare a Milano non è più un trauma, che ho smesso di cercare tutte le bambine che camminano per i marcipiedi, e che mi sembra una città normalissima mi è arrivato il problema casello Novara.
Che è subdolo, perchè superi indenne la prima uscita, ma poi c'è la seconda e là avverti che ti stai pigliando per il culo.

venerdì 22 ottobre 2010

Prepararsi



Vivo in una famiglia pessimista, e sono una persona cinica e pessimista con retrogusto al buonismo.
Ad ogni modo, siamo preparatissimi ai lutti.
Quando muore qualcuno, vicino o lontano, affezionati o meno, addolorati o meno ci mettiamo in campo.
In 2 ore sappiamo tutto del funerale, fiori, Messa o meno, se lo ritengo scrivo il discorso, telefoniamo, mandiamo biglietti.
Preparatissimi alla morte degli altri.
Impreparati alla vita.
Totalmente.
Mio fratello è incinto e nessuno sta facendo niente.
La paura di una "delusione" per una gravidanza che potrebbe non andare a buon fine o chissà che altro ci frena.
E quindi siamo impreparati tutti, non sappiamo accogliere la vita.
Non siamo manco un po' felici.
Spero che la situazione si sblocchi negli ultimi mesi,e che la grande macchina organizzativa "funerali" si trasformi in "nascita".

sabato 16 ottobre 2010

riflessioni di vento

Oggi c'è vento, e fa pure un po' freddo.
Rifletto molto, il tempo concilia.
E visto che ieri ho finito di nuovo all'1 con 440 persone me ne andrò anche a letto a dormire un po'.
Cosa faccio stasera?
Non lo so, sto curando la mia paura della solitudine, affrontando i momenti in cui sono effettivamente sola senza persone intorno.
Si sa, e io lo so molto bene, che si è soli anche circondati da centinaia di persone.
Cerco sempre tra la folla che mi ascolta un unico sguardo e un'unica persona che entri nella sala, poi incomincio la mia paternale e chiudo fuori dalla porta, per 2 ore, i miei pensieri.

martedì 12 ottobre 2010

Nella notte

Nella notte in cui spero ardentemente che quei poveri minatori si salvino.
Nella notte in cui il mio pensiero torna a quando ho sentito per la prima volta la notizia della loro prigionia.
Nella notte in cui torno a casa con un mal di testa da record e 150 persone che ti fanno le stesse domande.
Nella notte in cui inizia a fare freddo.
Nella notte in cui sono troppo stanca per dormire e mi batte la tempia.
notte.

sabato 9 ottobre 2010

Samarcanda

Sono le 10,24, sono sveglia da 24 minuti. Ieri sera sono tornata all'1 dopo aver non investito due volpi e un tasso.
La persona con cui lavoravo ha commentato guardandomi "povra fijia", pioveva, c'erano 6 gradi e la nebbia.
Tutto questo per 12 persone.
Da lunedì questa sorte mi toccherà tutti i giorni, sabato e domenica esclusi.
Ne sono molto soddisfatta.
Non avendo più sere libere, non posso rammaricarmi di dover vedere X factor da sola. Semplicemente non lo vedrò.
Lavorando dal pomeriggio a notte non potrò rammaricarmi di indovinare la "ghigliottina" da sola, non la vedrò.
Così si risolvono i problemi? Evitandoli?
Non ho altre idee.
Potrei annacquarli. Ma non mi piace l'alcol.
Potrei mangiare fino a non ricordarmi più perchè sto mangiando. Ma non ho grande appetito.
Potrei seppellirli nelle braccia capienti di chi mi accoglie. Ma in quelle braccia ci vedo un vuoto più grande.
Potrei risolverli. Ma non ho la soluzione.
Potrei  fare finta che vada tutto bene. Ma tutti quelli che ti vedono in faccia ti chiedono ripetutamente " stai bene? Non si direbbe" oppure "che faccia che hai, ma dormi?"
La verità è che dormo, poco, ma dormo. Il  fatto è che quando dormo sogno, purtroppo, sempre le stesse cose. Ogni notte diverse, ma sempre con gli stessi due protagonisti.
Se fuggo di giorno, di notte mi trovano.



mercoledì 6 ottobre 2010

Buongiorno

Non è vero che voi uomini non servite più a niente, dicono tante donne contemporanee. Avete ancora una missione nella vita. Una sola, ma insostituibile. Il ricaricatore esistenziale. Quando al termine della giornata ci mostriamo disperate per qualche problema, non chiedeteci «cosa c'è» e soprattutto non intontiteci con consigli razionali che conosciamo a memoria. Aprite piuttosto le braccia e fateci scomparire lì dentro, sussurrando: non preoccuparti cara, andrà tutto bene. Come Cary Grant in quei polpettoni hollywoodiani degli Anni 50 che riguardiamo di continuo, quando nessuno ci vede.


M. Gramellini

domenica 3 ottobre 2010