Se niente importa, non c'è più niente da salvare

giovedì 28 maggio 2009

Lisbona


Ormai che ho 28 anni mi prendo la possibilità di fare tutto quello che mi pare.
Così prendo e parto e me ne vado in una città che pare essere bellissima nella sua romantica decadenza.

E chissenefrega.
Chissenefrega. Ma davvero chissenefrega, del lavoro che incombe, delle tonsille, del tempo che passa e della polvere che si deposita sul cuore.

Quando torno, vediamo come starò.

sabato 16 maggio 2009

Un passo avanti e uno indietro


A volte, si dice, bisogna fare un passo indietro. E guardare le cose nella giusta prospettiva.
Altre volte, dicono, bisogna fare dei passi avanti e lasciarsi tutto alle spalle.
Passi avanti o indietro?
Dove sto andando in questo preciso attimo?
Indietro o avanti?
Avanti verso cosa?
A furia di andare avanti e indietro si finisce come quell'esploratore al polo Sud dell'indovinello, che rimane sempre nello stesso posto.
E io, sempre qui, sto.
Ma con un gran mal di testa a furia di girare su e giù.

mercoledì 13 maggio 2009

108 anni

Guardo la mia gatta, quella che è rimasta a F. tanti anni fa.
Poi guardo le bambine di 5 anni e penso a quella di Marco.
Penso ai bambini che non ho avuto, ancora.
Penso alla bambina che non è mai stata mia anche se la sentivo mia.
Penso al completarsi.
Io che completa non mi sono mai sentita, so che mi ci sentirò quando sentirò qualcuno che scalcia dentro di me.
Avrò fatto il giro completo della mia esistenza e forse mi apparirà con un senso compiuto.
Ieri Marco compiva 35 anni. E' stato il primo anno che il suo compleanno non ha comportato in me scompensi o tristezze. Semplicemente mi auguro con tutto il cuore che ora sia felice e soprattutto sia felice con la bambina.

Tra poco è il mio di compleanno.
28.
Me ne sento 108 più o meno adesso.
Sono passati 10 anni dai miei 18, dalla mia maturità, dalla mia indipendenza.
Ho quasi trent'anni e in mano niente.
Niente casa,lavoro sicuro, amore.
Niente di niente.
Ho dei surrogati, blandi barlumi di un qualcosa che un giorno chissà sarà migliore.

Sono saggia e ingenua, più di dieci anni fa.
Dieci anni fa avevo l'entusiasmo e non avevo paura.
Oggi ho una paura fottuta di questo assurdo mondo.

lunedì 4 maggio 2009

Il dolore non si lascia ingannare


E' così, per quanto sei stata attenta in ogni modo ti trova.
Mi ha trovato nonostante avessi opposto barriere di anni, costruito difese che sono volate via come la casa di carta dei tre porcellini al soffio del lupo.
E adesso che non so che fare mi sono messa a guardarlo il mio malessere che mi tiene in pugno, che dalla pancia è emerso e mi guarda beffardo.
Ha vinto lui, non serve a nulla proteggersi; se vivi incontri il dolore.
E come si fa? Come si fa?
Il dolore è parte di me ed è arrivato dentro di me perchè ho vissuto, non resta che accettarlo e farlo accomodare nella poltrona a fianco a me.
Una presenza orribile, maleducata e tremendamente triste. Prima o poi se ne andrà o impareremo a convivere nella stessa stanza.
Almeno ho la lucidità di guardarlo in faccia e di vedere dentro di lui, me.