Se niente importa, non c'è più niente da salvare

domenica 28 gennaio 2007

il blog continua..


Dunque… il mio blog ha compiuto un mese già da un po’ ed è tempo di fare un mini bilancio. Innanzitutto, il blog è nato con la funzione di sfogare il mio dolore, la mia rabbia, la mia disperazione e la sua funzione l’ha svolta benissimo. Non mi aspettavo tutte le persone che mi hanno scritto sia sul blog che sulla mail per darmi la loro solidarietà, con il loro proporsi candido come altro lato della realtà di tutti i giorni.
A voi che mi avete sostenuto nient’altro che un sorriso dagli occhi alle fossette, e un grazie.
Il blog mi è stato e mi è utile come sfogo, ma nel tempo si sta trasformando in quello che volevo “la biblioteca dei pensieri” con quello che mi accade nella vita che mi suscita riflessione. Un blog in trasformazione?
Sì, come spero di essere in una lenta ma progressiva trasformazione io.
Dirvi che non penso a Marco dopo quasi 60 giorni senza sentirlo vederlo ecc è una bugia. Mi manca ancora, con fitte acute quando qualche ricordo bello ( i brutti escono subito dopo) si affaccia alla mente.
Ma vado avanti. Come una lumaca ma cammino.



P.S.
Ieri sera ero al Jammin’ ma Fabio Volo quanto è figo???

domenica 21 gennaio 2007

non sono d'accordo

Mi è arrivata una lunghissima lettera, di commento al mio blog e ai miei pensieri. In questo momento mi sento solo di scrivere che non sono d'accordo ma già solo il fatto di averla ricevuta mi fa stare bene, la mia risposta arriverà più lucidamente in un altro orario( sono l'1 e 32del mattino) ... Grazie..

Mah...Ho letto il tuo blog...ovviamente mi hai invitato a leggerlo perchè così sapessi con chi stavo parlando e cosa cercavi.Intanto ti capisco benissimo...ho avuto 4 anni dell' orrore a causa di una situazione sentimentale...che però ringrazio all' infinito per quello che ho avuto dopo!Eh.eh.eh...non a caso è nato SUPERPOSITIVO. Cioè io.E i pianti sotto la pioggia, l' essere tra amici e dopo 5 minuti non voler essere lì perchè " ma io non devo essere qui..devo risolvere qualcos' altro ", i pianti sul lavoro nascondendosi in bagno e aspettare che i rossori si fossero calmati, l' orologio a quarzi rossi che nella notte mi segnavano sempre le 3.00 a causa di qualche cambiamento chimico che mi faceva svegliare a quell' ora trasformando la notte in un inferno di pianti, le nottate da 12 ore in meditazione per rimettere tutto a posto, la fuga dal lavoro per andare in pieno inverno su degli scogli in una regione lontana dall' alba al pomeriggio per rimettere tutto a posto, mi hanno fatto conoscere cosa succede dentro la testa di una persona che dice di amare, ma che razionalmente vorrebbe quasi uccidere, e mi hanno fatto imparare anche PERCHE'.E ora sorrido...rido, soprattutto...perchè tutto è diventato semplice.E dovresti iniziare a farlo anche tu.Potrei sembrare freddo se ti spiegassi le motivazioni perchè senti quel dolore, o perchè hai quei blocchi a fare le azioni in direzione opposta...ma il fatto è che per tutti funziona allo stesso modo: reazioni chimiche.E allora?...Allora la cosa più semplice, veloce, effettiva, e funzionante che lascia sbalorditi, è quella di trasformarsi in scienziati chimici di se stessi.In questo momento nel tuo cervello ci sono connessioni, rimasugli di ricordi, che hai voluto portare avanti, in mille modi, persino con il tuo blog, che è come soffiare su dei tizzoni che starebbero lì per spegnersi, ma che tu tieni vivi, che invece dovresti lasciar scomparire.La cosa più semplice è ridare il vero valore alle cose. A ciò che credi. Cosa diresti ad una tua amica che fosse nella tua situazione?...Prova a pensarci.Diresti tutte le cose giuste da fare...quelle che non stai facendo tu, in questo momento, riferendomi al tuo blog...poi se in qualche modo ora hai risolto, allora è fantastico...tutta questa pappardella non serve a niente....e mi hai fatto sprecare anche del tempo a fare il saccente..ma ti rendi conto?...Un pugno rotante ti tirerei...nel caso invece ti trovi ancora con la testa ultra pesante, sarebbe il caso di iniziare la semplice terapia : cioè....RIDARE IL VERO VALORE A CIO' CHE TI CIRCONDA.Ti do una semplice spiegazione, prima di smettere con questa lettera e magari vedere se ti interessa il discorso:1) il cervello costruisce connessioni su tue direttive. Tutto quello che ti accade, dentro e fuori, sei tu che lo chiedi. SEMPRE.2) In una situazione sentimentale quando un partner ci lascia, entrano in gioco mille direttive filosofiche, che dovremmo essere accondiscendenti, che dovremmo essere comprensivi, che dovremmo...ecc ecc...che in realtà NON riusciamo.Il motivo è che non si può!...Perlomeno da subito. Perchè il cervello si comporta come un computer. Hai presente quando crei un collegamento sul desktop? Magari è un collegamento ad un file all' interno di qualche tua cartella. Ecco, prova a cancellare quel file, quando apri il collegamento lui non lo troverà, e si metterà alla disperata ricerca di quel file, che non c'è più nel computer...ma il collegamento ad esso sì.Bene...Il tuo Marco non c'è più, tecnicamente, ma il cervello non è in grado di cancellare i collegamenti in modo immediato, e quindi andrà nel solito punto a cercare il file MARCO e non ci sarà, non potrà usufruire dei suoi "benefici", e allora lancia messaggi di allarme (dolore) che ti fanno disperatamente andare alla ricerca di esso.Li lancerà in tutte le direzioni, in tutti i momenti.Una macchina simile alla sua, una panchina dove siete stati, una canzone, un luogo, una parola, una situazione simile a qualcuna vissuta da voi. In quei momenti il cervello ha messo come degli adesivi, per segnare il territorio, e ci andrà ogni volta per una questione di associazione.Ma, il problema è che le tue direttive filosofiche non vogliono associare! Perchè magari è stato bastardo, perchè ha fatto cose che non doveva ecc...Ma i tuoi voler guardare alle emozioni belle vissute va in contrasto con le tue direttive filosofiche...e allora entri TU STESSA in contrasto con te stessa.Quindi poniti la domanda, perchè la risposta creerà la medicina ( e spero che sia quella giusta ):a chi vuoi dare più tempo nella tua testa e con le tue azioni? A ciò che vuoi veramente o a ciò che non vuoi?Ciò che vuoi e non vuoi lo sai. Quindi il pensare, scrivere, il continuare ad utilizzare tempo per qualcuno o qualcosa che non è stato utile, è di per se inutile. Per il tuo cervello significa solo che sei interessata a ciò che non vuoi, piuttosto che a ciò che vuoi.Quindi, riempi la tua testa di pensieri che siano assolutamente in allineamento con la tua idea di successo, che sia sentimentale o altro, e tutto viene da solo come mezzo miracolo.Tieni conto che ci vogliono circa 21 giorni, + altri 10 giorni per superare il punto di non ritorno (questo è il motivo per cui la maggior parte delle persone, circa il 95%, non riescono ad ottenere risultati, perchè non sono abbastanza costanti).Dopo che un tempo di questo genere è passato, in una disciplina di ripolarizzazione di quello che hai in testa, cioè, da negativo a positivo, vedrai tutto chiaramente. Lucida. Ti sembrerà persino assurdo aver scritto un blog, per quanto di aiuto ti possa essere stato. Ora però basta scrivere! E' ora di giocare!...SMUCK SMUCK!CIAOOO!

martedì 9 gennaio 2007

ho ricevuto una mail

Ho ricevuto una mail da un'anima, mi ha fatto così piacere per la tenerezza espressa che previo consenso la voglio mettere qui.
Per dire grazie :-)

cara Federica, non so se riusciro' a parlarti stasera, in caso negativo ti lascio una traccia di me...ho letto tutto di te, so di essere un estraneo, ma la tua sofferenza mi ha straziato il cuore...e le tue lacrime ne hanno creato altre in me...non ho parole adeguate per rappresentare il mio disgusto per cio' che hai raccontato... ma tu sei una bella persona, e hai l'infinito davanti a te...anche se ancor oggi, vedi tutto grigio.Con tutta l'anima, ti auguro che questo anno nuovo ti possa portare una inarrestabile gioia di vivere e qualcosa per cui poter sempre sorridere......tu sei unica, non scordarlo mai...un bacio,

sabato 6 gennaio 2007

ho comprato un'auto!!!

Ho iniziato bene il 2007. Cioè non lo vorrei dire troppo forte per paura della inevitabile sfiga che mi tirerei. Comunque Fox ha detto che per i gemelli sarà un anno di cambiamenti.
Ho iniziato subito, cambiando la tipologia del mio lavoro e comprando la mia prima auto totalmente con le mie forze.
Mi sembra impossibile esserci riuscita e stanotte ho dormito malissimo per gli incubi che ho avuto. Come si può avere gli incubi? Sono davvero così tirchia???
Credo di aver focalizzato il problema che mi genera inquietudine: la condivisione della responsabilità.
E’ la prima volta che mi trovo a scegliere una cosa così costosa (la macchina) usando solo le mie forze e fidandomi solo di me. Detto in due parole, se sbaglio sono solo cazzi miei.
Non posso dividere la responsabilità con nessuno.
Quando comprai la mia prima auto, i soldi non erano miei e l’uso era condiviso. Quando comprai la casa con il mio ex fidanzato ero molto meno angosciata. Dividevo il mutuo e anche la responsabilità.
A oggi, in cui la precedente auto è stata un successo e la casa idem (rimasta a lui) affrontare da sola la scelta e la decisione mi ha gettato nel vortice della vita non delegata.
Effettivamente io sono una che per quanto riguarda le sue scelte delega. O chiede pareri. Ascolta, pensa, pondera per un paio di scarpe.
Eppure quando si tratta delle decisioni che devono prendere gli altri mi trasformo in Sai Baba. So tutto io, ho letto qualcosa di attinente, conosco qualcuno che può aiutarti. Com’è che quando io devo comprare l’auto anche sentiti tutti i pareri del mondo ho l’impressione che avrei potuto fare meglio, che magari mi hanno se non fregata comunque nessuno mi ha regalato nulla?
Stamattina alle 7 mi rigiravo nel letto pensando di rinunciare, andare dal simpatico venditore (senza cravattone) dirgli tienti i 250 € di anticipo e amici come prima cioè come due estranei.
La verità è che sono fottutamente insicura. Indecisa, volubile e solubile.
Allora mi appiglio alle parole che Massimo Gramellini disse alla presentazione al Lingotto del suo libro “Buongiorno” che mi hanno trafitto. “Non bisogna avere paura. La paura blocca e impedisce di vivere, non abbiate paura.”O qualcosa di simile, era il 2002.
Il problema è che mi sa che Paura è la parola del secolo. La mia almeno, così spavalda fuori e così impaurita e sola dentro.
Non ho telefonato a Marco per sentirmi dire un parere sicuramente valido, perché non posso entrare in una vita da cui non c’è ingresso.
La forza la devo trovare io solo con me, e forse aver comprato l’auto con tutta questa fatica mi fa andare avanti e non indietro. Lo spero proprio. Che il 2007 sia l’anno per me dell’andare avanti.