Se niente importa, non c'è più niente da salvare

sabato 27 marzo 2010

Closer, Crash contatto fisico

Due film bellissimi, perfetti. Non è strano che i due titoli intendano la stessa cosa?

La ricerca spasmodica di stare vicini, di avere un contatto fisico


It is 363 days, 14 hours, 39 minutes and 31 seconds since domenica 29 marzo 2009, 11.00.00 (Rome time)

sabato 20 marzo 2010

Secchezza delle fauci


Un anno fa morì Ginetta.

Un anno fa ebbi la mia prima colica renale.

Un anno fa la mia vita è cambiata.

Tra poco tempo potrebbe cambiare ancora.

Tra pochi mesi potrebbe cambiare del tutto.

Tutto in nero.


Affronto tutto questo con la bocca secca, di chi riesce solo a respirare tenendola aperta, seccandosi il palato. Non si sentono odori, e solo pochi sapori.

La mia vita oggi è così.

martedì 16 marzo 2010

Pausa pranzo


Oggi ho chiesto a un mio collega single di 40 anni se non ha paura di rimanere da solo.

"Solo?" mi ha chiesto

"Sì solo, senza moglie, fidanzata, figli. E svegliarti che è troppo tardi"

Lui mi ha sorriso, si è messo una mano in tasca (scaramanzia?ahah) e mi ha risposto

" No,per ora non ho paura. Io sto bene da solo, e ho tanti amici. Ma se non li avessi starei benissimo anche così. Anni fa sono stato disoccupato per 4 mesi, stavo a casa, leggevo, mi prendevo cura dell'appartamento, correvo, compravo il giornale, prendevo un cappuccino al bar. Se riuscivo uscivo, altrimenti no."

Io ero incredula " Cioè non impazzivi davanti alla tv o internet??"

"No. Io mi basto, poi se ci sono altri meglio. Per esempio sabato pomeriggio ero al bancomat e non avevo alcuna idea dei miei programmi per la sera, sento bussare dalla vetrata della banca, era una mia vecchia amica che mi ha invitato ad uscire la sera stessa."

"..."

"Fiducia, Federica, e un pizzico di fortuna."

Silenzio mio.

Quando ho lasciato M. non avevo paura del futuro, o molta meno di oggi.

Ora ho paurissima.

Speriamo che il mio collega abbia ragione.


P.s.

Ma che colleghi wow che ho!!!!

mercoledì 10 marzo 2010

la bellezza della Gioconda sta nella sua felicità


Quello che veramente ci colpisce nella Gioconda è il suo stato d’animo, la quiete che traspare dal suo volto.
Nessuna Femme Fatale, nessun sorriso “galante”, nessuna bellezza consapevole, nessuna mangiatrice di uomini.
Lei sorride solamente perché è moglie e madre felice, donna realizzata nella spontaneità del suo ruolo, non come noi vittima di ideali distorti e delle immagini eccessive di un mondo estremo.
Il suo sorriso è espressione di calma e di tranquillità, di pace interiore, espressione di colei che non ha bisogno di cercare altro perché quel che ha è abbastanza per sorridere così delicatamente.
Noi, disorientati e insoddisfatti, alla perenne ricerca di risposte, indaghiamo nella sua espressione cercando qualcosa estraneo a lei ed alla sua semplicità.

“ninfa dagli occhi scuri, agghindata come colei che l’Arte ha reso immortale. Splendida Monna Lisa, con i capelli intrecciati sulla fronte…” (Thomas Moore, Summer Fête, 1831).




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