biblioteca dei pensieri: Closer, Crash contatto fisico

sabato 27 marzo 2010

Closer, Crash contatto fisico

Due film bellissimi, perfetti. Non è strano che i due titoli intendano la stessa cosa?

La ricerca spasmodica di stare vicini, di avere un contatto fisico

It is 363 days, 14 hours, 39 minutes and 31 seconds since domenica 29 marzo 2009, 11.00.00 (Rome time)

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Seduto in quel caffè io non pensavo a te. Perché pensarti? Eri mia, al sicuro tra le mie cose, nell’armadio in cui infilo tutto quello che mi appartiene. Eri come il mio giubbotto invernale d’estate: sapevo che ci saresti stata quando ne avessi avuto bisogno, ma in quell’istante perché pensarci? Faceva così caldo. Al momento opportuno ti avrei tirata fuori dal guardaroba e ti avrei indossata e tu mi avresti scaldato, perché è così che doveva andare, perché l’ inverno precedente e quelli prima ancora era andata così. Se l’inverno non ci fosse stato, avresti aspettato nell’armadio. E se avessi trovato un giubbotto più bello, ti avrei sostituito. Tutto andava a meraviglia, tutto era come doveva essere.Seduto in quel caffè io non pensavo a te, finché non ti ho vista. Scaldavi un altro, anche se il sole splendeva alto nel cielo. Mi è venuto freddo e non avevo niente con cui coprirmi. Ti sei avvicinata e mi hai detto mille parole di rabbia, che io però non ho ascoltato. Pensavo già a come mi sarei potuto scaldare: era improvvisamente arrivato l’inverno.
Posted by arcobalengo at 15:36